Fabrizio Vollaro Gioielli

dove siamo:
Napoli,
Via Loggia di Genova, 6
Supporto:
3791707256

Carrello

Carrello

Carrello

Blog

Oro storia e curiosità

L’oro è arrivato sulla Terra dopo la collisione di due stelle di neutroni nello spazio, circa 3,9 miliardi di anni fa. Allo stato grezzo esso si presenta sotto forma di pepite, grani o pagliuzze inserite nelle rocce o sulle superfici che separano i cristalli di minerali in depositi alluvionali.

Il legame tra l’uomo e l’oro è un fatto per certi versi incredibile, che accompagna da sempre la storia dell’uomo. L’estrazione dell’oro risale addirittura alla nascita delle prime civiltà circa 6000 anni fa. Secondo recenti calcoli si stima inoltre che da allora siano state prodotte circa 150.000 tonnellate e che ogni anno vengano estratte circa 2.400 tonnellate.

Tra tutti i metalli, l’oro è stato sicuramente uno tra i primi ad essere lavorato e utilizzato nelle società del passato. Questo è dovuto in buona parte al fatto che pepite e frammenti d’oro erano relativamente facili da trovare lungo i corsi d’acqua, permettendo di ricavarne in modeste quantità. Già 2000 anni prima di Cristo, però, la domanda iniziò a salire, tanto che gli antichi Egizi iniziarono a creare delle vere e proprie miniere di questo giallo metallo.

Gli antichi egizi ci hanno consegnato oggetti d’oro (per lo più ornamenti e gioielli) risalenti al 5.000 A.C. Furono però gli etruschi e i romani a raggiungere il più elevato grado di maestria nella produzione e lavorazione dell’oro. Una produzione che non ha conosciuto sosta, arricchendosi di nuovi utilizzi e procedimenti, fino ai giorni nostri.

L’oro ha da sempre un posto magico nel cuore degli uomini e ne siamo da sempre rimasti incantati. Sarà perché ci ricorda la luminosità del sole (gli antichi greci pensavano che l’oro fosse una densa combinazione di acqua e luce solare) o perché è così malleabile e ha proprietà incredibili. La sua scarsità lo rende prezioso e possedere dell’oro, in qualsiasi forma, dà sempre una certa sicurezza e potere.

L’oro è presente in tutti i continenti. L’unico continente in cui ancora non è stato trovato è l’Antartide.

Il 40% di tutto l’oro estratto nel mondo proviene dal bacino di Witwatersrand in Sudafrica.

Ma non è in superficie che si trova la maggior parte dell’oro presente sul nostro pianeta: gli oceani ne conterrebbero fino a 20 milioni di tonnellate, 8 volte tutto quello estratto nella storia dell’uomo; il problema è che non sappiamo ancora come estrarlo in modo economico e conveniente. Ancora di più è l’oro che potremmo trovare se fossimo in grado di scendere nelle profondità della terra.

A causa della sua indistruttibilità e del suo alto valore, la maggior parte dell’oro scoperto nel corso della storia è ancora in circolazione. L’oro è inerte dal punto di vista chimico, il che significa che è resistente alla corrosione e in grado di rimanere invariato per migliaia di anni.

Da sempre oro e argento sono associati al concetto di moneta. Furono i Sumeri a fissare il corrispettivo di singoli oggetti prodotti in argento e oro, anche se questi materiali venivano custoditi dai sacerdoti nel tempio in quanto considerati oggetti sacri.

Fu nel 550 A.C. che il re Creso fece coniare le prime monete d’oro puro. Fu proprio dalla Lidia che i Greci importarono il sistema aureo che traeva a sua volta origine dal sistema adottato da sumeri e babilonesi. Per gli antichi ebrei, per fare un altro esempio curioso, il siclo era infatti la cinquantesima parte di una mina. Secondo il vangelo di Matteo, il prezzo del tradimento di Gesù fu fissato in trenta sicli, poco più di duecento grammi di argento. La moneta sostituiva il baratto e diventava il punto centrale dell’economia. Il potente mezzo per facilitare scambi e commerci in tutto il mondo. L’oro diventava il metallo universalmente riconosciuto come un oggetto di valore e pertanto, come un indispensabile mezzo di progresso tanto da far segnare per i greci il passaggio dalla forma di vita agricola a quella urbana. Provate a indovinare chi fu il primo uomo vivente a farsi ritrarre su una moneta d’oro? Giulio Cesare, ovviamente.

Dal legame sottile che unisce oro e moneta deriva l’importanza dell’oro come bene di rifugio e come forma di investimento.

L’oro, come dicevamo, ha delle caratteristiche uniche che ne hanno decretato il successo non solo in campo monetario. Oltre alla funzione monetaria e di riserva (fino a qualche decennio fa le banche centrali potevano emettere monete e debiti solo a fronte di quantità definite di oro come garanzia) l’oro ha sviluppato una funzione di investimento. Pensiamo al classico esempio di soggetti privati che si affidano all’oro come “bene rifugio” in situazioni di instabilità economica e di incertezza monetaria. La terza funzione dell’oro è quella di bene di consumo per uso industriale, in gioielleria o nelle tecnologie elettroniche e medicali. Inutile sottolineare il fascino dell’oro come Status Symbol nel campo dei gioielli. Più curioso il suo utilizzo nell’elettronica, dovuto essenzialmente alle sue proprietà di ottimo conduttore di elettricità. Se poi è anche resistente e atossico, non ci stupiamo di averlo visto impiegato anche in campo medico e odontoiatrico.

L’oro è usato anche in cucina, infatti è commestibile, non altera i sapori, non ha alcuna controindicazione per la salute, è ideale per la decorazione di cibi e bevande. L’oro 23 carati viene lavorato in sottili fiocchi per creare la foglia d’oro e trattato con procedimenti particolari che lo rendono adatto all’uso alimentare.

Insomma l’oro da sempre è un prezioso amico dell’uomo, un fedele compagno di cui aver cura.

Un metallo che non invecchia ma nasconde ancora un innegabile fascino, il fascino di un’eterna giovinezza.

LA CARATURA DELL’ORO

L’oro è un metallo duttile e malleabile e, quindi, di per sé morbido e poco adatto alla creazione di gioielli e monili. Per questo motivo l’oro viene spesso inserito in una lega metallica con rame, argento, platino o altri elementi, per aumentarne la resistenza. La caratura è un parametro che esprime la percentuale di oro all’interno di questa lega, con un valore massimo fissato per convenzione a 24 carati – e dunque corrispondente ad una purezza del 999,9 per mille. Se la percentuale di argento aumenta, per esempio, allora la caratura dell’oro diminuirà e, con essa, anche il suo valore sul mercato. Per questo motivo i lingotti d’oro sono tutti a 24 carati!

Qui di seguito la lista delle % di oro contenute nelle carature più comuni. La % rimanente è composta generalmente da altri metalli, come il platino, argento, rame ecc.

  • Oro 8 kt contiene il 33,3% di oro
  • Oro 9 kt contiene il 37,5% di oro
  • Oro 12 kt contiene il 50% di oro
  • Oro 14 kt contiene il 58,5% di oro
  • Oro 18 Kt contiene il 75% di oro
  • Oro 22kt contiene il 91,5% di oro
  • Oro 24kt contiene il 99,99% di oro

Attenzione: si parla di caratura anche per i diamanti, ma è un concetto totalmente diverso. Nei diamanti la caratura è un’unità di peso e ciascun carato equivale a circa 0,2 grammi. Quindi nel caso dei diamanti non esiste una caratura massima come nel caso dell’oro.

L’oro da gioielleria è in genere quello da 18 carati (75% di oro) in quanto viene formato con sei carati di rame o argento e 18 di oro. Mischiando queste leghe si ottiene un materiale più resistente, meno fragile.