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Curiosità sul diamante

Diamante: storia e curiosità

In molti si saranno chiesti che cos’è il diamante, e quali sono le sue effettive origini.

Il diamante è un minerale raro, interamente composto da carbonio. La particolare disposizione degli atomi di questo elemento conferisce alla pietra preziosa le sue tipiche caratteristiche fisico-chimiche, come l’elevata durezza e la notevole resistenza al calore.

La parola diamante viene dal greco Adamas, che in un primo momento significò “Ferro Durissimo“. Solo dopo Aristotele si applicò tale terminologia alla pietra, col significato di “invincibile”, “indomabile”, “inflessibile”, “indistruttibile”. Fu ripresa anche dai Romani con il nome di Adamàntem. Questo perchè nell’antichità, non si conosceva una materia tanto dura in grado di intaccarlo, lavorarlo o distruggerlo.

Il Diamante era conosciuto in Oriente fin dal 3000 a.C. e grazie alle spedizioni di Alessandro Magno comparve anche in Occidente.

Le storie e le leggende su questa pietra sono davvero molte. Alcuni attribuivano al diamante proprietà benefiche per la salute, e ne consigliavano l’uso come talismano per proteggersi dai veleni, in altri casi da cattivi sortilegi, peste o altre malattie molto gravi. Altri popoli, addirittura, attribuirono al diamante qualità romantiche, infatti la credenza era che potesse rendere duraturo l’amore.

Col passare dei secoli i diamanti sono diventati il dono d’amore per eccellenza.

Verso la fine del XIV secolo, si scoprì il taglio a brillante, che segno l’inizio dell’utilizzo dei diamanti nella montatura degli anelli. L’inalterabilità del diamante, pertanto, fece acquisire un’altro significato simbolico, ovvero quella della fedeltà matrimoniale e di eternità nel legame amoroso.

La tradizione dell’anello di fidanzamento con diamante nacque solo nel 1477, quando l’Arciduca Massimiliano d’Austria donò un anello con diamanti a Maria di Borgogna.

Nel 1869 ci fu uno dei più spettacolari rinvenimenti della storia, la cosiddetta “Stella del Sudafrica”, un diamante che grezzo pesava 83,50 carati, tagliato poi a forma di goccia di 47,75 carati. Iniziò così una nuova era di prosperità dei diamanti, e nacque anche il suo mercato mondiale.

Solo il 20% dei diamanti estratti ha caratteristiche tali da poter divenire una pietra preziosa, il resto è destinato al settore industriale nelle tecnologie più avanzate.

Inoltre solo il 2% del “tagliato”, del mercato commerciale, costituisce i diamanti da investimento, pietre completamente diverse da quelle destinate alla gioielleria: un bene raro e di grande prestigio.

Ecco perché questa pietra costituisce un buon investimento per diversificare il patrimonio, non a caso è considerato un bene di rifugio, come l’oro.

Ogni diamante è unico però tutti i diamanti condividono particolari caratteristiche che ci permettono di confrontarli e valutarli. Il GIA (Istituto gemmologico d’America), verso gli inizi degli anni ’50, ha sviluppato un sistema di misurazione per comparare le diverse qualità, comunemente chiamato il Sistema delle 4C.

CARAT – CARATO: unità di misura per il peso dei diamanti e di altre pietre preziose

COLOR – COLORE: Il diamante è l’unica gemma in cui proprio l’assenza di colore ne determina il valore. Le pietre di maggior valore sono quelle totalmente incolori, denominate comunemente “bianche”. I diamanti incolori corrispondono soltanto ad una piccola percentuale di quelli estratti e per questo il loro prezzo aumenta rispetto alla maggior parte dei diamanti, più del 90%, che hanno sfumature di base giallastre e brune.

Nella scala inventata da G.I.A. si utilizzano le lettere dall’alfabeto partendo dalla lettera D, che rappresenta l’incolore, sino ad arrivare alla lettera Z.

La qualità del colore viene determinata dal gemmologo confrontando il diamante con una gamma di pietre di riferimento dette “master stones”.

CLARITY – PUREZZA: Durante il processo di cristallizzazione rimangono imprigionati nel diamante piccole tracce di carbonio o di piccoli cristalli di diversa natura: si chiamano “inclusioni” e sono disomogeneità che si considerano impronte naturali ed il loro numero, colore, dimensione e posizione determinano la purezza del diamante.

CUT – TAGLIO: Il segreto della bellezza di un diamante si nasconde nell’interazione fra la pietra e la luce, ossia la brillantezza della pietra.

Il taglio dei diamanti è un fattore critico nella determinazione della sua bellezza. Un diamante tagliato in modo impeccabile rifletterà la luce in modo tale che sembrerà luminoso e scintillante. Un taglio impreciso può invece far sembrare il diamante opaco e senza vita

Il taglio rotondo brillante è quello che meglio di ogni altro fa risaltare fenomeni della rifrazione e riflessione della luce nel diamante ed è quindi il più apprezzato e richiesto.